23 maggio 2016


Formazione Finanziata con i Fondi Interprofessionali: aumenta l’incertezza rispetto al futuro

L’AGCM interviene sul tema del funzionamento dei fondi interprofessionali

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 Affiorano ulteriori novità nel panorama della gestione della formazione finanziata con Fondi Interprofessionali: l’Autorità Garante per la Concorrenza e del Mercato (AGCM), con la circolare del 29 aprile 2016, ha inviato al Ministero del Lavoro alcune osservazioni sul funzionamento dei fondi per la formazione continua, insinuando nuovamente dubbi sulla disciplina della formazione finanziata e gratuita erogata attraverso questi organismi. L’intervento è avvenuto a seguito di un’indagine svolta sui principali Fondi, finalizzata a creare i presupposti per proporre delle migliorie che rendano più efficiente il loro funzionamento.
Le osservazioni mosse concernono la modalità con cui i fondi interprofessionali rendono pubblici i bandi per le attività formative che dovrebbero essere, a loro dire, più accurati nel determinare le caratteristiche necessarie all’ottenimento dei finanziamenti; si sollecita, inoltre, maggior trasparenza sui corsi che incidono sulla gestione delle risorse dei fondi interprofessionali come per esempio le spese di gestione e i contributi che vengono prelevati per il finanziamento della cassa integrazione straordinaria (€ 120 ml all’anno) e li si invita a maggiore celerità nel favorire la mobilità delle aziende da un fondo all’altro (istituto della portabilità).

Già l’ANAC (Autorità Anticorruzione), intervenuta sull’argomento a gennaio 2016, ribadiva la propria posizione, sostenendo che i Fondi Interprofessionali, pur avendo natura privatistica, devono essere considerati organismi pubblici e rispettare la normativa in materia di appalti pubblici.

Il Ministero del lavoro, destinatario delle considerazioni di AGCM e ANAC, si trova ora nuovamente in una fase di riflessione ed analisi, alla luce delle ultime proposte emerse, sebbene avesse già chiarito, con la circolare n. 10 di febbraio 2016, che i finanziamenti concessi per finanziare piani formativi non possono essere considerati alla stregua di un appalto pubblico di servizi.

La situazione, dunque, mantiene delle linee d’incertezza rispetto al futuro della formazione finanziata attraverso i fondi: se i conti aziendali comunque, seppur con qualche difficoltà, procedono nelle loro attività, i bandi pubblici per la formazione vengono emessi con grande lentezza e, addirittura, non tutti i Fondi sono ancora in grado di emanare iniziative formative nuove, onde evitare eventuali ulteriori appunti dalle strutture di riferimento.

Questa situazione, naturalmente, crea alle società non pochi problemi, limitando la libertà di utilizzo da parte delle aziende dei fondi regolarmente versati. Si auspica una risoluzione celere di questa complessa situazione, che definisca in modo stabile ruoli, competenze e modalità operative, che permettano una ripresa regolare dell’attività.

AGSG è a vostra disposizione per ulteriori informazioni, e per illustrarvi eventuali ulteriori canali da utilizzare per procedere con le attività formative anche gratuite, qualora il vostro fondo di riferimento non sia al momento operativo.